Amministrazione digitale: Rieti ultima della classe

Francesco Peluso
5 min readNov 28, 2023
Photo by Ansgar Scheffold on Unsplash

Una nuova bocciatura, senza appello, per la città di Rieti. È quanto emerge da ICity Rank 2023, la ricerca annuale sulla trasformazione digitale dei 108 Comuni capoluogo realizzata da ForumPA (FPA), società del gruppo DIGITAL360.

Nell’edizione 2023 della ricerca, la valutazione delle città è stata articolata in tre dimensioni (sulla base di 37 indicatori costruiti su 171 variabili) che hanno mostrato caratteristiche e dinamiche diverse: la dimensione “Amministrazioni digitali” riguarda la digitalizzazione dell’attività amministrativa, tra siti web, fruizione dei servizi online e adozione delle piattaforme nazionali; quella “Comuni aperti” analizza il livello di utilizzo dei social media, la diffusione di dati aperti e la fruibilità di app; infine, “Città connesse” è la dimensione di impatto della trasformazione digitale sul governo delle città e riguarda lo sviluppo di reti di connessione, sistemi di sensori e device a essi collegabili e strumenti per l’elaborazione dei flussi informativi e analisi dei dati. Vediamole nel dettaglio.

Fonte: ICity Rank 2023

Il Ranking delle Amministrazioni digitali. Nell’indice Amministrazioni Digitali, Rieti si posiziona mestamente all’ultimo posto nazionale. Si, avete capito bene, con un punteggio di 29/100, Rieti è al 108° posto su 108° capoluoghi di provincia. La digitalizzazione dei servizi amministrativi nelle pubbliche amministrazioni ha suscitato sempre grandi aspettative, soprattutto sul versante della semplificazione del rapporto tra queste e i rispettivi “utenti”, ossia cittadini, imprese e utenti urbani. L’attivazione dei servizi online ha ricevuto una forte spinta nel 2019, quando le limitazioni alla mobilità imposte dall’epidemia Covid hanno evidenziato l’importanza dell’accesso online ai servizi, stimolando le amministrazioni locali, con poche eccezioni (Rieti?) ad agire e quelle centrali a fornire supporti e finanziamenti (vedi PNRR).

Un bel grattacapo per il primo cittadino di Rieti, Daniele Sinibaldi, che ha tenuto per sé la delega alla transizione digitale. Primo responsabile, quindi, anche della débâcle. Ad oggi, inoltre, non è dato sapere cosa contenga l’aggiornamento del piano triennale 2022–2024 per la transizione digitale, annunciato di recente. In altri contesti, si sarebbe potuto gridare alle dimissioni.

Fonte: ICity Rank 2023
Fonte: ICity Rank 2023

Il Ranking dei Comuni Aperti. Nell’indice dei Comuni Aperti Rieti si posiziona al 74° posto nazionale, con un punteggio di 40/100. Questo indice riguarda l’utilizzo degli strumenti creati dall’innovazione digitale per
comunicare e rendere disponibili agli attori urbani le informazioni attraverso i social media, l’implementazione delle app, la “liberazione” degli opendata e la creazione di portali cartografici aperti. Come è facile dedurre, Rieti non è in coda alla classifica grazie alla massiccia presenza e attività sui canali social (indicatore che ha un peso del 40% sul totale). A questo punto viene spontaneo chiedersi se tra le 4 persone addette ai social e al web inserite nella segreteria del sindaco, non fosse stato meglio avere anche profili con competenze in materia di transizione digitale e servizi al cittadino.

Fonte: ICity Rank 2023
Fonte: ICity Rank 2023

Il Ranking delle Città Connesse. La terza dimensione di impatto della trasformazione digitale sul governo delle città, è quella che riguarda le reti di comunicazione fisse e mobili, i sistemi di sensori e device personali ad esse collegabili, gli strumenti per elaborare il flusso di informazioni che è generato per migliorare conoscenze, capacità di decisione (la cosiddetta data driven decision) e di attuazione delle decisioni stesse. Siamo nella prospettiva delle smart e responsive city. Anche in questo caso Rieti è tra gli ultimi posti della classifica nazionale, al 102° posto, con un punteggio di 33/100.

Fonte: ICity Rank 2023
Fonte: ICity Rank 2023

La disomogeneità degli scenari nelle 3 diverse dimensioni ha reso poco significativo il calcolo di un unico indice numerico complessivo. Risulta possibile però formulare una classificazione «qualitativa ordinata», che sintetizzi il livello raggiunto nel complesso da ciascuna città.

Dai punteggi acquisiti nei tre rating si evidenzia come oltre metà dei Comuni capoluogo sia ormai “digitale”, ma con diverse articolazioni. Sotto le 16 città “altamente digitali”, altre 17 sono di livello “intermedio”, grazie ad un punteggio di oltre 65/100 in due rating. Altre 26 città mostrano un livello digitale “base” con un solo punteggio oltre i 65/100. Ci sono poi 29 Comuni che si trovano ancora in una fase di “alfabetizzazione digitale”, mentre 20 sono addirittura in “ritardo digitale”, tra cui Rieti.

Come era andata in passato? Non bene. Ne scrivevo qui.

Fonte: ICity Rank 2023

Venendo ai posti alti della classifica, Bergamo, Firenze, Milano e Modena sono le città italiane leader dell’innovazione, le uniche ad entrare nelle prime dieci posizioni in tutte e tre le graduatorie in cui è articolata ICity Rank 2023. Le quattro città “leader” sono seguite da vicino da Bologna, Genova, Torino, Trento, Venezia (due volte in top ten) e poi da Cagliari, Cremona, Padova, Roma Capitale, Monza, Parma e Vicenza che, insieme alle altre, compongono il gruppo delle 16 città “altamente digitali”, con punteggi superiori ai 65/100 nei tre rating.

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Francesco Peluso

Reatino, giornalista, direttore comunicazione multinazionale tech